7 iColor Il colore nasconde molto di più di un valore estetico o di una tendenza di moda. Suscita infatti importanti reazioni psicologiche e ormonali nell’uomo. Massimo Caiazzo, grande esperto di scienza del colore, illustra il significato della progettazione cromatica. > MASSIMO CAIAZZO L’uso consapevole del colore richiede competenze molto approfondite. Non tutti sanno, infatti, che esiste una vera e propria “scienza del colore”, che studia i suoi effetti sull’uomo. Conoscerla permette di fare scelte cromatiche corrette che migliorano il benessere della persona. Massimo Caiazzo è oggi un vero esperto di progettazione cromatica. Designer affermato e collaboratore dello Studio Mendini, dopo anni di studi specifici sul tema del colore ed esperienze nel campo del design, è stato nominato presidente di IACC Italia, sede dell’International Association of Colour Consultant, fondata nel 1957 a Hilversum e citata dalla Fondazione Munsell tra le quattro migliori scuole di colore del mondo. Oltre all’attività di progettazione cromatica, Caiazzo è stato docente a tempo indeterminato di Cromatologia presso l’Accademia di Verona dal 2003 al 2015 e continua a tenere corsi sul colore nella progettazione presso istituti di primaria importanza, come la Scuola Politecnica di Design Milano, la Nuova Accademia di Belle Arti e la Domus Academy di Milano. È inoltre coautore con Silvia Botti del libro “Abitare i colori”, edito da Vallardi Editore e “Living Colors” per Hoaki Books. iColor: Come è iniziata la sua carriera di color consultant-designer? Massimo Caiazzo: Lavoravo già da anni nel design, occupandomi quindi anche di colore. Ho lavorato per diverso tempo nello Studio Mendini per clienti molto noti, come Swatch, Bisazza, Fiat, Philips e altri. Avevo maturato una lunga esperienza, ma mi mancava la conoscenza scientifica del colore, alla quale mi sono accostato con grande interesse e passione con la lettura del libro “Color, Environment, and Human Response” di Frank H. Mahnke. Questo testo ha segnato il mio ingresso nella progettazione cromatica e una svolta nella mia professione. iColor: Cosa è cambiato nel suo lavoro? M.C.: Ho iniziato anzitutto un percorso formativo specifico. Ho frequentato i seminari dello stesso Mahnke, che allora era presidente dell’International Association of Color Consultants/Designers (IACC). Questa Associazione, che unisce i progettisti del colore, è nata nel 1957 a Hilversum nei paesi scandinavi con l’obiettivo di arginare la sindrome da depressione invernale attraverso un uso ergonomico del colore. Seguendo questo nuovo approccio e grazie alle nuove competenze acquisite studiando e facendo formazione, ho iniziato ad affiancare le conoscenze scientifiche sul colore a quelle maturate durante la mia professione. iColor: E ora è lei che insegna la scienza del colore… M.C.: Sì, dal 2000 ho affiancato l’attività accademica a quella di progettista. Ho insegnato Cromatologia all’Accademia di Verona e tenuto corsi sul colore nella progettazione presso la SPD (Scuola Politecnica di Design Milano), la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) e la Domus Academy di Milano. Ho anche pubblicato il libro “Abitare i colori”, tradotto
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